Doveri Coniugali secondo l’art. 143 Codice civile
Con il matrimonio il marito e la moglie acquisiscono i medesimi diritti e doveri. Continua a leggere
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In carrozzina da sei anni per un incidente in montagna: d’accordo con l’amico ha tentato la frode Continua a leggere
Oggi è diventato molto semplice registrare una conversazione telefonica grazie all’utilizzo di numerose applicazioni o dispositivi che permettono tale attività. È dunque bene ricordare che i privati sono legittimati ad azionare il registratore vocale del telefonino senza alcuna necessità di autorizzazione da parte del giudice in quanto la registrazione di una telefonata è considerata a tutti gli effetti una prova documentale di un fatto storicamente avvenuto.
Illecito sotto il profilo legale sarà invece registrare una conversazione telefonica tra due soggetti all’oscuro di ciò, poiché in questo caso specifico si tratterà di intercettazione.
La conversazione registrata da una delle persone che parla all’apparecchio è dunque pienamente utilizzabile in sede di giudizio e costituisce una prova documentale. Nel caso in cui il file di registrazione non sia compromesso, l’autenticità della prova sarà confermata, di conseguenza l’attendibilità della stessa risulterà incontrovertibile.
La CSZ Investigazioni dispone di numerosi strumenti per permettere tale attività e garantire un’acquisizione ottimale di prove utili in sede di giudizio.
Attualmente l’utilizzo di Whatsapp è sempre più frequente e diffuso tra tutte le fasce di età.
Siamo consapevoli che queste chat potrebbero costituire delle prove fondamentali in sede di giudizio. Tale possibilità è stata definita dalla Corte di cassazione all’interno della sentenza 49016/2017. La sentenza in questione ha previsto la possibilità di utilizzare i contenuti di una conversazione solamente se acquisiti tramite supporto telematico o figurativo.
Secondo l’art. 234 del Codice di Procedura Penale si afferma che:
La CSZ Investigazioni, attraverso l’utilizzo di specifiche attrezzature, è in grado di acquisire fotogrammi, file audio/video e conversazioni presenti all’interno di un dispositivo e presentabili in sede giudiziale.
Spieghiamo brevemente il termine “phishing”: si tratta di una truffa a livello informatico che sfrutta il logo contraffatto di una società per appropriarsi dei dati riservati di terzi (numero della carta di credito, password ecc..)
Ci arriva un’ulteriore email con tentativo di phishing, nel quale ci chiedono di cliccare su un pulsante, aprire il link collegato alla pagina Facebook ed inserire nuovamente le nostre credenziali.
Quello che molti non sanno, è che la pagina aperta non sarà quella ufficiale, ma una pagina fittizia utilizzata al solo scopo di salvare a vostra insaputa, Username e Password e tutte le informazioni contenute all’interno del vostro account. Qui in basso un esempio di quello di cui stiamo parlando (aprire l’immagine per ingrandire):
Fate molta attenzione a quello che ricevete nella casella della posta, tra le email possono nascondersi molti rischi.
Un trucco semplice per capire se si tratta di truffa, è questo: basta aprire il link che ci è stato inviato e guardare o premere la barra dell’indirizzo, per mostrare l’indirizzo completo. Scopriremo così che non siamo su www.facebook.com ma sulle vere coordinate che il criminale informatico non può camuffare.
Per prenotare una privata consulenza gratuita con il titolare della CSZ Agenzia Investigativa Padova telefonare al tel:+393496611072
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