L’azienda deve sempre motivare il licenziamento di un dipendente affinché questo sia legittimo.
In relazione alla gravità della condotta si distingue tra licenziamento per giusta causa e per giustificato motivo.
In caso di licenziamento per giustificato motivo, il datore di lavoro deve dare un periodo di preavviso come stabilito dal contratto oppure rifondere un’ indennità di mancato preavviso.
Nel licenziamento per giusta causa, invece, il rapporto di lavoro si interrompe immediatamente senza dover corrispondere alcuna indennità di mancato preavviso ed avviene, ad esempio, a seguito di :
• rifiuto ingiustificato e reiterato di eseguire la prestazione lavorativa
• insubordinazione nei confronti del capo e il rifiuto, senza dare spiegazioni, di svolgere i propri incarichi
• rifiuto a riprendere il lavoro dopo una visita medica che dichiara il buono stato di salute
• svolgimento di altre attività lavorative durante la malattia, che ne pregiudica la guarigione
• sottrazione di beni aziendali
• condotta penalmente rilevante, anche extra lavorativa
Perché il datore di lavoro possa procedere ad un licenziamento per giusta causa, la sua decisione deve essere motivata se necessario giustificata davanti ad un Giudice.
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