ANCL Associazione Nazionale Consulenti Lavoro – Unione provinciale di Padova Il Punto del Lunedì © Gli approfondimenti dell’Ancl

ANCL Associazione Nazionale Consulenti Lavoro

c/o Convegno – ANCL Associazione Nazionale Consulenti Lavoro – formazione obbligatoria

Sono trascorsi 5 anni dal Corso di approfondimento e aggiornamento professionale durante il quale il titolare della CSZ Investigazioni – Filippo Turrin ha illustrato ai Consulenti del Lavoro, utilità e utilizzabilità dell’azione investigativa privata del datore di lavoro.

Riceviamo ancora numerose richieste di intervento, da parte di titolari di azienda consigliati talvolta dal proprio Consulente del Lavoro, per indagini in ambito aziendale.

Oltre alle indagini aziendali per le quali siamo spesso incaricati (concorrenza sleale, violazione del patto di non concorrenza, falsa malattia, furti …),il periodo storico sta portando molte aziende al lecito controllo del dipendente per un utilizzo improprio dei permessi Legge 104 e congedo per emergenza Covid 19.

Chi si è relazionato con la nostra Agenzia Investigativa ha riportato in esame argomenti confidenziali, di estrema rilevanza personale da sviluppare in ricerche e approfondimenti mirati.

Lo scambio di una corretta comunicazione con titolari di azienda/consulenti del lavoro, basata sulla fiducia e la serietà lavorativa hanno contribuito negli anni a mantenere viva la connessione di Clienti divenuti per noi oggi, motivo di grande soddisfazione personale e aziendale.

Ciò che mantiene alto e fluido il meccanismo lavorativo, e l’esatto funzionamento del cuore della nostra Agenzia, è il corretto approccio delle informazioni che vengono adoperate e protette dal nostro vincolo di rispetto, della riservatezza e della privacy a cui ogni singolo dipendente ne è soggetto all’interno dell’azienda.

Da qui a 5 anni addietro, nell’anno 2015, la CSZ Investigazione, su richiesta dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, sviluppò un convegno valido ai fini della formazione obbligatoria il tema si articolava nel: “l’Azione Investigativa Privata del Datore di Lavoro”.

Le tematiche tratte in esame con scrupolo e rigore registrarono particolare interesse e partecipazione da coloro che in seguito sarebbero poi divenuti nostri clienti.

Clienti che si recarono di seguito alla CSZ Investigazioni nella richiesta di indagine a impronte mirate e specifiche nel loro personale interesse di vita quotidiana.

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Legge-104

Conseguenze agli abusi della Legge 104

La Legge 104 viene utilizzata dai lavoratori con figli gravemente disabili o familiari affini ad essa.
Essa permette di fruire di permessi retribuiti Inps di tre giorni.

Ma accade talvolta che un dipendente abusi dei favori della legge, per svolgere mansioni diverse da quelle necessarie all’assistenza.

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La CSZ Investigazioni, potrà documentare con fotografie e filmati le attività scorrette compiute dal dipendente.
E la documentazione riportata, potrà essere utilizzata in giudizio per procedere ad una sospensione o licenziamento.

CSZ Investigazioni

come

Con quale invalidità si ottiene la 104?

Con l’espressione L. 104 si intendono i benefici previsti dalla legge italiana per la persona che si trova in condizione di handicap. Si tratta di una cosa diversa rispetto all’invalidità civile. Le differenze tra legge 104 e invalidità civile sono queste:

  • l’invalido civile è un soggetto che, a causa di una malattia o menomazione, subisce una riduzione della sua capacità lavorativa in misura superiore a un terzo;
  • il portatore di handicap è una persona che, a causa di una menomazione o disabilità, versa in una condizione di svantaggio, trovandosi impedita nello svolgimento del suo ruolo sociale (che va considerato secondo il sesso, l’età, il contesto sociale e culturale cui l’interessato appartiene).

Spesso le due situazioni sono presenti nella stessa persona, e la legge consente che le procedure per il riconoscimento di esse vengano unificate. Pertanto, un individuo può essere riconosciuto invalido civile, ma non beneficiare della legge 104, perché perfettamente inserito nel suo contesto sociale; viceversa, una persona può non essere invalida civile, perché la sua capacità lavorativa non è ridotta in misura superiore a un terzo, eppure avere la legge 104, perché la sua malattia o menomazione le procura un significativo disagio sociale. La legge definisce il portatore di handicap un soggetto affetto da una minorazione fisica, psichica o sensoriale, che determina per lui una situazione di svantaggio sociale o di emarginazione, derivante da difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa. La minorazione può essere stabile o progressiva. Per la determinazione della percentuale di invalidità esistono delle apposite tabelle, nelle quali sono indicate una grande quantità di patologie e menomazioni: ad ognuna di esse è attribuito un punteggio. Quando in uno stesso soggetto coesistono più situazioni patologiche, si fa riferimento ad apposite formule, che consentono di calcolare la percentuale di invalidità nel caso specifico. Per la valutazione dell’handicap, invece, non vi sono tabelle. Infatti, si tratta di un giudizio complesso, che non riguarda soltanto le patologie e minorazioni dalle quali il richiedente è affetto, ma che coinvolge il contesto sociale e culturale nel quale egli ha vissuto e vive tutt’ora. Per questo la valutazione della condizione di handicap non può essere affidata a tabelle, ma deve tenere conto di diverse variabili da esaminare caso per caso.

Per aver dichiarato il diritto a beneficiare della legge 104 occorre sottoporsi a una visita da parte di una commissione medica presso l’ASL di competenza. All’interno della commissione è presente anche un medico dell’INPS, e, nel caso di patologie particolarmente complesse, anche di specialisti. Per avviare la procedura occorre, per prima cosa, recarsi dal proprio medico curante. Quest’ultimo compilerà e trasmetterà in via telematica all’INPS un certificato con la diagnosi. Al momento dell’invio del certificato, il sistema rilascerà una ricevuta con un numero di protocollo, che il medico consegnerà al paziente. A partire da questo momento in poi verranno avviate tutte le procedure necessarie al fine di ottenere i benefici della legge 104.

Per definire i benefici della L. 104 è necessario distinguere il riconoscimento dell’handicap in tre tipi:

  • non grave (per il quale non sono previste particolari agevolazioni);
  • in situazione di gravità;
  • in misura superiore ai 2/3.

Nel caso in cui l’handicap sia riconosciuto in situazione di gravità, i benefici sono:

  • il portatore di handicap o i familiari che lo assistono hanno diritto a permessi lavorativi retribuiti, per 3 giorni al mese;
  • possono essere rifiutati, da parte degli stessi soggetti, il trasferimento e il lavoro notturno;
  • è possibile richiedere un congedo straordinario retribuito, per un massimo di due anni nel corso della vita lavorativa;
  • i dipendenti pubblici hanno priorità nella scelta della sede;
  • sono previste agevolazioni fiscali per spese mediche e di assistenza specifica, e per l’acquisto di sussidi ed attrezzature.

Inoltre, può essere che all’handicap si accompagni la condizione di invalido civile. In presenza di invalidità civile, il soggetto potrà godere dei seguenti benefici:

  • se l’invalidità riconosciuta è superiore ai 2/3, l’interessato può aver diritto all’assegno ordinario d’invalidità (dovendo però possedere dei requisiti contributivi minimi);
  • se mancano i requisiti contributivi, in loro assenza, avrà diritto all’assegno d’invalidità civile, a condizione che la percentuale d’invalidità sia almeno del 74% e non oltrepassi i limiti reddituali che vengono stabiliti periodicamente;
  • se al soggetto viene riconosciuta l’inabilità per assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualunque attività lavorativa, egli ha diritto alla pensione d’inabilità, a condizione che possieda almeno 5 anni di contributi versati, di cui 3 anni nell’ultimo quinquennio e 5 anni di anzianità assicurativa;
  • se i suddetti requisiti contributivi mancano, se non supera i limiti reddituali ha diritto alla pensione per invalidi civili totali;
  • se il portatore di handicap è anche invalido al 100% ed ha difficoltà a compiere gli ordinari atti della vita, gli può essere riconosciuto un assegno di accompagnamento.

 

 

pedinamento

Tempestare l’ex di regali, chiamate e messaggi è stalking

La Corte di Cassazione si è pronunciata con la sentenza n. 35790/2018 in merito al ricorso di un uomo condannato per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata. Nei suoi confronti era scattata la denuncia per stalking con una conseguente condanna confermata dalla Corte d’Appello. In tale contesto, anche i troppi regali indesiderati hanno assunto un’oggettiva portata molesta. Continua a leggere

La prova digitale

La prova digitale (o digital evidence) è il risultato di attività d’indagine volte sia all’identificazione dell’autore di crimini informatici, sia all’identificazione dell’autore di reati comuni, commessi col mezzo informatico e non, mediante l’impiego di procedure informatiche proprie della digital investigation. Continua a leggere